Si riceve e si trasmette integralmentre quanto segue:

Il Consiglio di Giustizia per la Regione Siciliana, nell’ordinanza del 19 dicembre 2017 nel processo mosso dalla Società OPEN LAND contro il Comune di Siracusa per il pagamento dei pretesi danni subiti per il ritardo nella costruzione del centro Commerciale Fiera del Sud, ha respinto un’altra imboscata processuale mirata ad evitare che sulla vicenda sia fatta chiarezza, e sia accertato se la Società ricorrente abbia diritto a quel  risarcimento milionario che pretende di ottenere.

Il paradosso della richiesta: per costruire in area archeologica quel mostro di cemento la Società ha preteso il risarcimento di circa 50 milioni di danni dall’Amministrazione Comunale per un presunto ritardo nel rilascio di quella concessione edilizia, che lo stesso Consiglio di Giustizia Amministrativa ha ritenuto frutto di una concessione urbanistica erronea,(CGARS sentenza 605 2013 del 20 giugno 2013. “… In realtà sul piano sostanziale l’istanza di concessione di cui si controverte non avrebbe potuto in alcun modo essere accolta difettando in radice i presupposti urbanistici per il suo legittimo rilascio…”), che deturpa quell’area a vincolo archeologico dagli anni ’50 all’Epipole, chiusa dentro le grandi Mura Dionigiane del IV sec. A.C..

Il Consiglio di Giustizia Amministrativa, nell’ordinanza di dicembre, ha rigettato le richieste di sospensione del processo ed il tentativo maldestro di porre i suoi componenti nella condizione di non poter decidere, tentando un’azione contro gli stessi giudici, con una richiesta risarcitoria milionaria nei loro confronti; provando anche a delegittimare il consulente tecnico d’ufficio, scelto dopo che Legambiente, con l’adesione del Comune di Siracusa, aveva chiesto la sostituzione del precedente per “le perplessità riscontrate riguardo alla attendibilità di alcune operazioni peritali” (CGRS ordinanza 332/2017 del 6 luglio 2017).

L’ordinanza ha anche una chiara implicita ed importante statuizione, che ha frustrato gli sforzi della Società ricorrente di metter ‘fuori campo’ Legambiente, rigettando anche la richiesta di estromissione dell’Associazione dal processo per presunto difetto di interesse.

Adesso, finalmente, nei tempi brevi imposti dal Consiglio, si va alla conclusione, dopo quasi cinque anni di attentati all’erario comunale, con un professionista consulente del giudice, presidente dell’Ordine dei Commercialisti di Milano, “estraneo al contesto ambientale in cui la vicenda è maturata”, garante della ‘serenità ed imparzialità propria del consulente d’ufficio” (CGARS ordinanza 332/2017 del 6 luglio 2017).

Inoltre non possiamo che avanzare nuovamente la richiesta fatta già a giugno scorso alla Società Open Land, di restituire quelle somme non dovute e che l’Amministrazione Comunale ha versato a causa della sentenza revocata del CGARS. La città (e le generazioni future) oltre a subire il danno difficilmente riparabile al suo patrimonio archeologico all’Epipole ed alle grandi fortificazioni greche del IV secolo a.C., sfregiate dal Centro Commerciale della OPEN LAND, ha versato alla stessa Società che ha causato la deturpazione un risarcimento dichiarato non dovuto di € 1.100.000,00 (euro unmilionecentomila), pari al presunto danno da “Riprogettazione e adeguamento progetto iniziale”, al quale va aggiunta l’altra somma pagata e non dovuta di € 499.912,31 (euro quattrocentonovantanovemila-novecentododici/31) costituita da inesistenti “oneri condominiali”, anch’essi esclusi dal risarcimento (CGARS sentenza n. 276/2017 del 9 giugno 2017).

Queste sono risorse della collettività siracusana, delle quali da oltre un anno sta godendo la Società Open Land, che devono tornare alla collettività siracusana e che, in mancanza della volontaria restituzione, il Comune non può più indugiare a richiedere con fermezza e determinazione.

Di Redazione

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