Si tratta ormai di una certezza: un amico a quattro zampe in famiglia migliora le giornate, generando benefici fisici e psicologici.

I cani non sono solamente animali da compagnia, da sempre essi sono utilizzati come aiutanti in tantissime attività dell’uomo, si pensi ai cani bagnino addestrati al salvataggio di vite in mare, o alle unità cinofile, e così via.

Da pochi anni i cani possono essere anche un valido sostegno per tutte quelle persone affette da una malattia cronica come il diabete.

Il Progetto Serena, nato dalla passione e lungimiranza  del Dott. Alfio Ingiulla, educatore e comportamenti sta cinofilo, nonché ideatore dell’Associazione cinofila Il Capo Branco, mira proprio a questo.

Il Dott. Alfio Ingiulla a talmproposito ha dichiarato: “Progetto Serena si propone di formare cani che siano d’aiuto a persone di tutte le età, affette da diabete. All’inizio del progetto vennero scelti due cani di persone non diabetiche in modo da garantire affidabilità e sicurezza al binomio cane-uomo diabetico. Nel 2014 vide poi la luce il ‘Protocollo cani allerta’ nel diabete del nostro responsabile cinofilo Roberto Zampieri. Questo metodo, che rimane ad uso esclusivo di Progetto Serena Onlus, ha dato i frutti sperati e da Verona, città natale del progetto, si è diffuso in tutta Italia, compresa la Sicilia, con centri di addestramento di cani allerta”.

L’addestramento dei cani allerta ha una durata biennale: alla fine di questo periodo il cane sarà in grado, grazie al fiuto e alle altre capacità acquisite, di captare immediatamente il pericolo e salvare il proprio padrone da una crisi ipo o iper glicemica.

“Per essere un cane allerta, non c’è una razza canina che si presti più di altre – spiega il Dott. Ingiulla –: tutti i cani possono essere addestrati ed educati a tale compito. Sempre, prima di entrare nel vivo della fase pratica d’addestramento, è necessario che si crei un ottimo rapporto tra il diabetico e il cane: rispetto, reciprocità ed empatia sono i valori imprescindibili alla base del perfetto binomio cane-diabetico. L’addestramento prevede che il cane annusi un campione di saliva prelevato dal diabetico durante una crisi glicemica: nel giro di quattro o cinque mesi  il cane impara a segnalare l’odore in ambienti e ad orari diversi e a capire che ogni qualvolta percepisce quell’odore, il suo padrone sta male”

Anche l’impegno della persona diabetica è fondamentale, che avrà parecchi esercizi da svolgere.

Grazie al Progetto Serena sono sempre più i genitori che decidono di accogliere un cane allerta, soprattutto affinché vegli sul bambino durante la notte.

 

 

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