In Italia oggi il Premier Conte da Palazzo Chigi si è pronunciato reiterando e prolungando il “lockdown” sino al 3 Maggio; il Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese ha ugualmente dichiarato che dovrà essere fatto un ulteriore sforzo da parte di tutti gli Italiani, ai quali sarà vietato effettuare spostamenti di qualsiasi genere. Bloccate le consegne a domicilio per evitare assembramenti di qualsiasi tipo e controlli rinforzati, proprio a disincentivare e scongiurare spostamenti verso le seconde case, al mare o in campagna o nelle località turistiche che in questo periodo primaverile molto si prestano alle classiche “gite fuori porta”. Chiunque non sarà in grado, e solo per motivi già enunciati dal decreto, di giustificare i propri spostamenti verrà sanzionato in maniera molto severa con ammende da 400 a 3000 euro e senza eccezioni.
Il Presidente del Consiglio ha parlato di atto collettivo di responsabilità ed auspica ad un forte senso di autodisciplina per non rendere vani gli sforzi sin qui sopportati da cittadini, personale medico e paramedico e da tutta quella frangia di popolazione che ha continuato a lavorare per quei servizi indispensabili e di prima necessità che da più di un mese continuano a muovere il paese.
Resteranno chiuse persino le chiese, con buona pace dei fedeli credenti; va da sè che proprio un luogo come la chiesa, in un’evenienza come la celebrazione pasquale, sarebbe potenziale ricettacolo per la diffusione del virus e, ora che si inizia a vedere la desiderata luce in fondo al tunnel, proprio non sia il caso di rischiare.
Alcuni sindaci stanno anche pensando di barricare le strade che portano ai luoghi di ritrovo per i giovani durante la Pasquetta, proprio per evitare qualsiasi assembramento; così sarà sicuramente sino al 3 Maggio, data in cui terminerà l’iter stabilito durante l’ultima conferenza stampa di oggi da parte del Presidente del Consiglio. Da martedì 14 Aprile alcune attività produttive ripartiranno, mentre presumibilmente dal 4 Maggio potranno riaprire, con cautela e con le dovute precauzioni, le attività degli esercenti e la fruizione da parte della popolazione. Fino a quella data, ancora non certa e soggetta a possibili proroghe, durante queste festività pasquali ed oltre, sarà fondamentale mantenere le distanze sociali e tutti gli accorgimenti del caso.
Nella restante parte dell’ Europa, con la curva dei contagi che rallenta, si inizia a pensare a una lenta e progressiva riapertura, che comunque inizierà dopo Pasqua; Austria e Paesi nordici in prima fila, ad eccezione della Svezia, che rischia di fare un percorso inverso dopo aver puntato su un lockdown solo volontario che sta scricchiolando, si apprestano ad affrontare la tanto attesa “fase 2”.
La Repubblica Ceca, che è stata tra i primi paesi a dichiarare lo stato di emergenza a Marzo ed affrontarlo da subito con misure molto rigide, si accinge, dopo aver reso possibile la riapertura di alcuni negozi e tolto alcuni divieti sulle attività sportive all’ aperto, ad estendere la riapertura ad un numero più consistente di esercizi commerciali immediatamente dopo Pasqua e ad allentare le restrizioni sui viaggi all’estero, previa dimostrazione di valide motivazioni e rispetto della quarantena obbligatoria di due settimane al ritorno.
Per quanto concerne la Germania la cancelliera Merkel ha chiarito all’inizio della settimana che le restrizioni sulla libertà di movimento e lo stop alle attività produttive decise il 22 marzo rimarranno in vigore almeno fino al 19 aprile, e che è troppo presto per parlare di allentamento delle misure.
La linea di tutti i governi sembra comunque essere quella della prudenza, dato che è parere comune a tutti gli stati la palese difficoltà nel debellare questo virus e la velocità con cui, venendo meno alle misure contenitive, si potrebbe nuovamente propagare con esiti più che nefasti.
Dopo il Natale in famiglia, secondo il celebre detto, anche le festività pasquali per questo 2020 saranno casalinghe.