Come per gli esseri umani, l’artrosi è una patologia articolare degenerativa; la sua insorgenza è primariamente legata all’invecchiamento dei tessuti articolari e, in particolare, della cartilagine, che con il tempo diventa meno idratata ed elastica, assottigliandosi progressivamente e offrendo una minore protezione alle superfici ossee durante il movimento.
Questo fenomeno, che comporta un più intenso sfregamento e una maggiore usura delle superfici articolari, è ulteriormente aggravato dal fatto che anche i legamenti e la capsula articolare diventano meno elastici, tonici e resistenti allo sforzo e al carico, destabilizzando ulteriormente l’equilibrio articolare complessivo. Se per gli esseri umani l’età di insorgenza si aggira tra i trenta ed i quarant’anni, per il cane i sintomi possono sopraggiungere anche in giovane età, provocando dolori cronici; è noto da tempo che i cani di ogni razza e di tutte le taglie possono soffrire di artrosi. Questa malattia causa al cane fastidio e dolore alla deambulazione e in altri momenti specifici, come la fase del risveglio quando l’articolazione è ancora “fredda”, si manifesta con maggiore veemenza. Il dolore tende ad acutizzarsi ciclicamente, determinando un disagio persistente e invalidante per l’animale oltre ad una diminuzione notevole della sua vitalità; diventa importante, in questi casi, essere attenti nell’identificare i segni clinici della patologia e richiedere l’intervento del veterinario per scegliere le cure più adatte.
Le articolazioni sono composte da differenti tipi di tessuto: osseo, cartilagineo, che lo ricopre, e fibroso, di cui sono costituiti i legamenti capsulari che fanno della struttura articolare quasi una cavità virtuale. Le articolazioni sono rivestite di tessuto cartilagineo, un tessuto semirigido lubrificato da un sottile strato di liquido sinoviale. Il tutto è destinato a supportare gran parte delle sollecitazioni meccaniche dell’articolazione del cane che, chiaramente, non sono poche.
Il movimento del cane risulta privo di fastidi quando esso gode di un perfetto equilibrio anatomico-funzionale delle componenti della sua struttura articolare ma quando un qualsiasi fattore viene ad alterare questo delicato equilibrio, è possibile assistere al lento instaurarsi della condizione di malattia che chiamiamo appunto artrosi.
I fattori che innescano questo meccanismo sono molteplici e sicuramente il ruolo principale è giocato da una difettosa conformazione anatomica dell’articolazione; è il caso di tutti quei cani che soffrono di displasia, ovvero di un alterato sviluppo articolare di anca, gomito, o ginocchia. Inoltre il sovrappeso gioca un ruolo fondamentale perché sollecita in maniera eccessiva e anomala le articolazioni e, se a maggior ragione queste non sono anatomicamente perfette, provoca più velocemente l’instaurarsi di questo processo.
L’artrosi non è una malattia di per sé guaribile ma è senza dubbio curabile e la prevenzione rappresenta il passo più importante. Attenzionare il peso, concedere al cane un esercizio fisico controllato soprattutto nelle razze grandi-giganti, premurarsi di verificare le condizioni con visite di routine ed esecuzione di radiografie preventive nelle razze reputate a rischio, sono tutte azioni fondamentali per la cura o quantomeno il rallentamento della patologia.
Il dolore e l’infiammazione cronica a carico delle articolazioni si curano solitamente con farmaci antinfiammatori non steroidei o cortisonici o anche con l’associazione dei due farmaci a dosaggi minimi.
Esistono però anche interessanti rimedi naturali che, se adottati con costanza, possono rivelarsi efficaci contro dolori e reumatismi e non essere invasivi come i farmaci.
Per i dolori artrosici è ottima la boswellia, un albero originario dell’India, dal quale si ricava l’incenso e di cui in medicina si utilizza l’estratto ottenuto dalla resina della pianta nella quale sono contenute sostanze, chiamate acidi boswellici, capaci di inibire alcuni enzimi coinvolti nelle infiammazioni articolari e muscolari. La boswellia si assume da sola come estratto secco o abbinata all’artiglio del diavolo, così come negli esseri umani; la parte usata è la radice, nota per i suoi effetti analgesici e antipiretici. Di entrambi i principi solitamente si somministrano 20 mg di estratto secco ogni dieci chilogrammi di peso dell’animale per 1 o 2 volte al giorno.
L’artrosi nel cane può anche essere efficacemente prevenuta e curata con un’alimentazione ricca di agenti anti-infiammatori e con l’uso di adeguati integratori a base di glucosamina e condroitina , a testimonianza del fatto che la salute e il benessere degli amici a quattro zampe può trarre giovamento anche da risorse naturali; inoltre si sta sperimentando l’utilizzo della canapa e dei prodotti a base di cbd per patologie dolorose croniche a carico dell’apparato muscolo-scheletrico e nel dolore neuropatico.