Il tema del recupero dei materiali è già da tempo sulla bocca di tutti, soprattutto in virtù della sempre maggiore attenzione all’ambiente e al risparmio energetico; quello che si sa per certo è che si tratta di una sinergia da implementare sempre più tra popolazione, filiere di riciclaggio e consorzi che ne gestiscono l’efficienza.
Ciò che è da approfondire è probabilmente il termine efficienza, parola chiave in seno all’argomento ; se il fine ultimo è senza dubbio alcuno preservare l’ambiente ed acquisire sempre più tecniche a risparmio energetico, ciò che conta è parallelamente mantenere un occhio sulla sostenibilità economica. Accertarsi che i processi utilizzati siano più convenienti della soluzione discarica assume importanza fondamentale, diversamente si può essere certi che la destinazione del rifiuto sarà quest’ultima, senza alcuna differenziazione dei materiali. Quando si parla di filiere ci si riferisce a Consorzi, suddivisi per tipologia, che si occupano della raccolta, del trattamento e del riciclo di un determinato materiale; i materiali in questione sono i metalli, al cui interno si trovano l’acciaio e l’alluminio, il vetro, la plastica, il legno e la carta.
Il riciclo dell’acciaio e dell’alluminio, in Italia, rappresenta le due filiere più consolidate e di maggior successo; quello dell’acciaio, tramite la raccolta ed il trattamento di imballaggi, scarti di lavorazione industriali e rottami ferrosi derivanti dallo smaltimento delle automobili dismesse , riesce ad approvvigionare di materiale ferroso grandissima parte delle acciaierie. Qui, dopo essere stato trattato, il materiale viene fuso per diventare nuovamente acciaio utilizzabile con medesimi livelli qualitativi da impiegare sui settori più disparati come arredamento, elettrodomestici e parti di veicoli. L’alluminio è il secondo metallo più riciclato ed i processi ad esso relativi sono molto più complessi perché devono giungere all’ottenimento del metallo puro, per essere riutilizzato; grazie al riciclo dell’alluminio però è possibile estrarre meno bauxite, preservandone le grandi miniere e le enormi quantità di energia che occorrono per l’estrazione della stessa.
Il vetro è un materiale riciclabile praticamente al cento per cento e può essere utilizzato all’interno della stessa filiera senza alcuna difficoltà; tra l’altro il vetro riciclato fonde ad una temperatura più bassa, con conseguente abbattimento delle sostanze derivanti dalla fusione come polveri, anidride carbonica e ossidi d’azoto. Il vetro viene radunato presso il consorzio e, dopo essere separato meticolosamente da altri materiali che, se presenti anche in minima parte possono inficiare l’intera raccolta, viene suddiviso per colore e frantumato; il successivo passaggio è l’unione alla silice e l’invio alle vetrerie per la fusione.
Il crescente utilizzo in qualsiasi settore negli ultimi decenni delle plastiche e derivati , conferisce al riciclo di questi materiali un’importanza fondamentale . E’ utile sapere che il cinquanta per cento dei materiali in plastica raccolti è rappresentato dagli involucri dei liquidi, il cui riciclo è ormai ampiamente implementato e di semplice processo, mentre il restante è composto da derivati ben più complessi come il polistirolo o gli imballaggi di matrice mista, che sono da depolimerizzare e dunque rappresentano frazioni più difficilmente recuperabili. All’ interno della filiera della plastica risulta fondamentale la selezione e la separazione tra PET, PE e PVC, per evitare commistioni di differenti polimeri in una stessa partita che porterebbero all’ottenimento di un prodotto riciclato di scarsa qualità .
Ulteriore possibilità di utilizzo della plastica è la termovalorizzazione, processo da cui si possono produrre cospicui quantitativi di energia, a fronte però di emissioni inquinanti per l’ambiente da tenere assolutamente sotto controllo.
Dal riciclo del legno si ricava più del cinquanta per cento del truciolato prodotto in Italia, ma le industrie legate a tali procedimenti si trovano essenzialmente nel Nord del paese; il costo del trasporto però incide particolarmente su questa filiera, dunque la raccolta del legno da riciclare è solo in minima parte condotta nel meridione. Oltre al truciolato, vengono prodotti pellet per la termovalorizzazione del prodotto riciclato, produzione di pasta cellulosica o frazione organica per il compostaggio. Qualsiasi destinazione di riciclo si decida di dare al legno, sarà certamente utile a preservare l’ormai esiguo patrimonio boschivo italiano e ridurre al minimo le importazioni dall’estero.
Riciclare un materiale come la carta diventa fondamentale innanzitutto per il risparmio della materia prima da cui deriva, ovvero il legno e, secondariamente, per il risparmio energetico e dei gas serra. La carta da macero non è tutta uguale e più la selezione è accurata più è alto il valore economico della materia riciclata. Il processo di riciclo vero e proprio inizia con lo spappolamento della carta che viene tritata e trasformata in poltiglia con l’aggiunta di acqua calda. Successivamente l’impasto viene filtrato per eliminare le impurità più grosse e depurato per separare la pasta di cellulosa dalle altre scorie. La pasta di cellulosa viene mescolata a quella vergine, in proporzioni differenti in base alla qualità di carta che si desidera ottenere. Con l’apporto della carta riciclata si può dar vita a qualsiasi tipo di carta, da quella per i quotidiani a quella d’alta qualità per le arti grafiche.
Tecnologie, piattaforme e filiere del riciclo stanno consolidandosi nel nostro paese e gli studi sui materiali e sulle tecniche per la difesa dell’ambiente, in comparazione con il resto d’Europa, sono in costante crescita, così come la consapevolezza da parte degli attori locali che è necessaria un’attenzione trasversale, costante e comune sull’argomento.