Dall’Alaska sino al profondo Sud dell’ Argentina, da un ghiacciaio ad un altro, con in mezzo un’eterogeneità di panorami, città e culture ineguagliabile.
Si tratta del più lungo road trip al mondo, un viaggio che si può affrontare in automobile, camper, van o addirittura in moto, su una serie di strade e autostrade che collegano i due estremi del continente americano: a nord l’Alaska e a sud l’Argentina.
Il percorso integrato di strade è di circa 25.000 km e nasce nel lontano 1937 quando Argentina, Bolivia, Cile, Colombia, Costa Rica, Guatemala, El Salvador, Honduras, Messico, Panama, Perù, Canada e USA si riunirono per la Convention on the Pan-American Highway.
L’itinerario ufficiale della Panamericana parte da Prudhoe Bay, tappa di inizio e luogo tra i più a settentrione nel globo intero; da qui si attraversa l’Alaska fino a giungere in Canada dove al viaggiatore viene posta una scelta: passare per i Grandi Laghi Americani ed attraversare alcuni stati centrali degli USA come il Minnesota o il Texas, oppure, per gli appassionati di sci e sport invernali, optare per Calgary e scendere giù per i pendii spettacolari del Colorado e poi per i paesaggi desertici senza eguali dell’ Arizona. Qualsiasi scelta venga fatta, il punto di incontro che segue è la città di San Antonio, per poi proseguire verso il confine con il Messico ed i suoi deserti, e continuare giù verso il Guatemala, San Salvador ed imbattersi nell’Oceano Pacifico.
Superato il confine con l’Honduras è la volta del Nicaragua, prima di giungere nella verdissima Costa Rica attraverso Penas Blancas; dopo aver visitato gran parte del paese si entra a Panama attraverso il Paso Canoas e si giunge al celebre Canale di Panama che, com’è noto, collega il centro-nord America al Sud del paese.
Qui il percorso subisce l’unica interruzione, di circa 100 km, per via della morfologia del territorio, caratterizzato da numerose paludi poco salubri e fiumi che creano alte difficoltà nella costruzione di infrastrutture stradali. Inoltre la presenza di sacche di popolazione autoctona da secoli insediate fa si che non si reputi né corretto né fattibile un tale stravolgimento sociale.
Le alternative per questo tratto di interruzione del percorso sono due: la fruizione di trasporti via acqua o l’utilizzo di fuoristrada su strade totalmente sterrate; in entrambi i casi l’obiettivo è la Colombia con la sua capitale Bogotà, superata la quale si giunge in Ecuador, attraverso la Ecuador Highway 35 e in Peru, attraverso la Peru Highway 1.
Un secondo bivio si prospetta al viaggiatore una volta giunti a Santiago, in Cile: scegliere di continuare a sud fino a Quellon, senza però poter continuare a visitare l’ Argentina, oppure seguire il percorso originale della Panamericana che dà il via a un meraviglioso e suggestivo coast-to-coast del Sud America?
Quest’ultima alternativa permette di approfondire la nazione “blanco celeste” ed anche di visitare la città portuale cilena Valparaisio che si affaccia sul Pacifico e che permette di tagliare il continente sino a raggiungere Buenos Aires, sulla costa atlantica. Da qui si può percorrere tutta l’Argentina fino alla città più australe del mondo con cui termina la Panamericana: Ushuaia, caratterizzata da meravigliosi ghiacciai e da colonie di simpatici pinguini, celebre simbolo del luogo.
Qui, dopo circa 25.000 km e diciassette nazioni attraversate, termina un viaggio difficile, lungo, ed indubbiamente non per tutti, ma che di certo lascia per sempre qualcosa di indimenticabile nel cuore di chi decide di intraprenderlo; un viaggio che permette di conoscere realtà culturalmente opposte, approcciare a povertà e ricchezza, insieme a tutte le contraddizioni delle Americhe. Una strada che racchiude tutto ciò e che unisce il nord con il sud, assumendo a livello simbolico un valore ineguagliabile.