Si è coclusa ieri pomeriggio la prima giornata della Convention Spazio Spadoni in Sicilia in programma al Santuario della Madonna della Scala a Noto fino a domani. Tra applausi e il desiderio di riprendere tra poco le emozionanti esperienze e testimonianze dai tanti relatori presenti per l’evento, la giornata di ieri ha visto susseguirsi tantissime persone tra autorità locali, Governatori delle misericordie e testimoni.
Ad aprire i lavori è stato il Governatore della Misericordia di Rosolini, l’Avv. Nino Savarino, che ha parlato di partecipazione e reciprocità, ma anche del valore profondo racchiuso nel gesto volontario, lodando il coraggio di chi “si adopera a fare”. Al tavolo dei relatori anche Carmelo Di Martino, presidente di Spazio Spadoni Sicilia e vice presidente dell’associazione UICI di Siracusa ed il fautore di Spazio Spadoni, il dott. Luigi Spadoni che ha prima ringraziato tutte le persone che hanno lavorato per la realizzazione della Convention, in particolare i membri delle Misericordie, per poi soffermarsi sul sentimento che lo lega a questa terra ospitale. “Quando ci chiedono come si fanno le Opere di Misericordia, noi dobbiamo rispondere che hanno sbagliato a porre la domanda perché non bisogna fare, ma essere. Solo se riusciamo ad essere, possiamo fare opere di carità” ha spiegato Spadoni auspicando la creazione di una rete costituita da tutte le realtà associative che si occupano di Opere di Misericordia, unite in questo percorso di “RiEvoluzione”delle stesse.
Presenti anche il primo cittadino netino, il dott. Corrado Figura, che ha elogiato l’esempio di Spadoni che ha scelto di “donarsi agli altri facendo Spazio”, e il Presidente del Consiglio comunale di Rosolini, il dott. Corrado Sortino, che si è soffermato, invece, sul ruolo degli enti del terzo settore in relazione al volontariato.
Molto sentito il momento di preghiera celebrato da S.E.R. Mons. Salvatore Rumeo Vescovo di Noto che ha poi ripreso il tema del ponte e dell’accoglienza, esortando i presenti a “svolgere opere misericordiose, ma solo aprendo le porte del cuore”.
La prima parte della mattinata è stata conclusa da Don Pino Vitrano che ha portato la sua testimonianza nella “Missione Speranza e Carità di Fratel Biagio Conte narrando la sua esperienza e di come si è spogliato di tutti i suoi averi per aiutare gli altri.
La sessione pomeridiana è stata moderata da Umberto Banchi, volontario di Spazio Spadoni, che ha introdotto l’intervento di Carlo Andorlini dello staff di Spazio Spadoni che ha spiegato Operam.
Operam è il progetto organizzativo e di attività sul territorio di Spazio Spadoni atto a promuovere e sviluppare Opere di Misericordia nel mondo attraverso azioni dirette, tra cui la formazione alle strutture e alle persone delle comunità coinvolte, e la fornitura di strumenti, come supporti didattici, per lavorare sui territori.
Esperienze dirette e progetti sostenibili e solidari sono stati il focus degli interventi di Fabio Ferrito e Alessandro Vitrano che curano il progetto do Orto solidale nel Carcere di Ragusa.
“Dar da mangiare agli affamati” è l’Opera corporale al centro dell’intervento di Giuseppe Paruzzo, Direttore Caritas Sicilia, il quale ha spiegato come i disastri che accadono, con esplicito riferimento al periodo pandemico vissuto, sconvolgono l’esistenza delle persone; questo riferito alla situazione pandemica appena vissuta ed alla tendenza ad abbattere, in queste situazioni difficili, ogni barriera ed ogni muro sociale a favore della fratellanza e della solidarietà.
“Dar da bere agli assetati” è l’Opera trattata da Liliana Dipasquale, Presidente regionale Fratres Sicilia, che ha portato la testimoninaza di Katia Spadafora, nella doppia veste di ricevente e presidente di una FRATRES locale: “Quella sacca preziosissima rossa che ricevevo ogni 15 giorni, in realtà, diventava un’opportunità di fare qualcosa di meglio il giorno dopo. Da qui nasce il mio impegno verso il servizio, per un profondo moto di gratitudine”.
La settima Opera corporale, “Seppellire i morti”, è stata trattata da Suor Audacieuse Kahababo della Congregazione Missionaria Sorelle di Santa Gemma. Nel videomessaggio, la religiosa ha svelato usanze e tradizioni del culto dei morti in Africa.