Il “Padrino dell’IA” reclama un reddito universale per scongiurare l’estinzione umana

Geoffrey Hinton, pioniere dell’intelligenza artificiale, lancia un monito: un reddito di base incondizionato è necessario per mitigare l’impatto dirompente dell’IA sul mercato del lavoro e scongiurare potenziali scenari di disoccupazione di massa.

Hinton, spesso definito il “padrino dell’IA” per i suoi contributi fondamentali al campo, ha recentemente sollecitato l’implementazione di un reddito universale di base (UBI) come misura preventiva contro le conseguenze socioeconomiche negative associate all’ascesa dell’intelligenza artificiale.

L’intelligenza artificiale, sostiene Hinton, sta automatizzando rapidamente molte attività lavorative tradizionali, creando una situazione in cui un numero crescente di persone potrebbe trovarsi senza lavoro e senza mezzi di sostentamento. Un reddito di base incondizionato garantirebbe a tutti i cittadini un reddito minimo sufficiente per soddisfare le proprie necessità primarie, indipendentemente dalla loro situazione lavorativa.

“L’intelligenza artificiale è un potente strumento che può apportare immensi benefici alla società”, ha affermato Hinton, “ma dobbiamo essere consapevoli dei potenziali rischi associati al suo sviluppo incontrollato. L’UBI rappresenta una soluzione necessaria per garantire che tutti i membri della società possano beneficiare dei progressi tecnologici senza essere lasciati indietro.”

Le preoccupazioni di Hinton sono condivise da un numero crescente di esperti e studiosi che temono che l’intelligenza artificiale possa esacerbare le disuguaglianze sociali e portare a una massiccia disoccupazione. Un reddito di base universale, sostengono, potrebbe aiutare a mitigare questi impatti e creare una rete di sicurezza sociale più equa e resiliente.

Tuttavia, l’idea dell’UBI rimane controversa, con detrattori che ne mettono in dubbio la fattibilità economica e l’impatto potenziale sugli incentivi al lavoro. Nonostante le sfide, la proposta di Hinton riaccende il dibattito sul ruolo dell’IA nella società e sulla necessità di politiche di accompagnamento per garantirne uno sviluppo sostenibile e inclusivo.

L’intervento di Hinton evidenzia l’urgenza di una conversazione globale sul futuro del lavoro nell’era dell’intelligenza artificiale. Un reddito universale di base potrebbe rappresentare una soluzione necessaria per affrontare le sfide imminenti, ma è fondamentale valutare attentamente le sue implicazioni e i suoi potenziali effetti prima di implementarlo su larga scala.

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