Una ferita al piede che narra tutta la storia di un ragazzo, un giovane diventato da poco maggiorenne riuscito a fuggire alla guerra , alla fame ed alla prigionia. Uno dei tanti profughi che approdano nel nostro territorio che, “semplicemente” raccontando la propria storia ha conquistato il primo premio della seconda edizione del concorso “Dimmi”, Diari multimediali migranti, nell’ambito della manifestazione “Diritti di memoria”, svoltasi a settembre a Pieve di Santo Stefano, in provincia di Arezzo.
Ibrahim, liberiano, è ospite nella struttura Sprar “L’albero della vita” diretta da Giuseppina Arangio.
Il giovane è stato ieri ospite del sindaco Roberto Bruno a Palazzo di Città dove ha ritirato il riconoscimento dell’amministrazione.
«Una storia – ha commentato il sindaco Bruno -, che spezza tutti gli stereotipi che vengono raccontati sulla presenza degli immigrati. Ritengo che, al di la della fede religiosa, esista una dimensione di umanità alla quale non ci si debba mai sottrarre, come richiamato ripetutamente dal nostro vescovo Antonio Staglianò».
«E’ stata una bella esperienza scrivere la storia della mia vita e ricostruire i brutti ricordi del passato è stato più difficile che viverli. Adesso sto studiano e voglio avere la possibilità di lavorare per vivere dignitosamente» ha detto Ibrahim che non ha nascosto la propria emozione.