L’ ONU ha ideato un nuovo modello di crescita economica, ambientale e sociale.

Un modello capace di creare valore e di difendere il territorio, oggi costantemente vittima di orribili minacce.

La sfida dell’ONU si presenta attraverso 17 obiettivi da raggiungere entro il 2030, naturalmente con il tenace aiuto dell’economia circolare e la scelta lungimirante di materie prime riparabili e riciclabili, proprio come vuole Madre Natura.

La nostra era, non casualmente, è stata definita “Antropocene” data la forte influenza dell’attività dell’uomo sulla natura, causa di continui disagi e problemi da non sottovalutare.

Sorge proprio in questo triste contesto l’esigenza di trovare un metodo efficace per garantire la sostenibilità economica, ambientale e sociale del pianeta ‘senza che nessuno resti indietro’.

L’Agenda, adottata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 25 Settembre 2015, ratifica l’impegno verso la sostenibilità da raggiungere attraverso 17 obiettivi, condivisi anche dall’Unione Europea: le varie tappe del programma, infatti, vengono affrontate inizialmente a livello europeo e solo in seguito, nazionale.

Proprio l’Europa è artefice di una potenziale soluzione che costituisce una forte spinta verso lo sviluppo sostenibile: l’applicazione dell’economia circolare e del relativo Pacchetto Europeo, l’antitesi dell’attuale modello di produzione e consumo.

L’economia circolare propone un modello di produzione in cui i prodotti possono essere riparati, riusati e riciclati per ridurre il ricorso a nuove risorse.

I maggiori rappresentanti del’ Unione Europea hanno eloquentemente dichiarato che non si tratta solo di una scelta sostenibile di produzione e consumo che obbedisce alle leggi della Natura, (o solamente prova ad assecondare le urla di dolore della stessa), ma di una potenziale fonte di nuovi posti di lavoro.

Secondo le stime del Parlamento Europeo l’economia circolare può portare alla creazione di 867mila posti di lavoro ex novo, dei quali 190mila solo in Italia entro il 2030.

È nostro dovere, dunque, agire e non più soltanto riflettere;

comprendere e non più soltanto leggere;

ascoltare e non più soltanto sentire.

Con viltà ed egoismo abbiamo messo la Natura in ginocchio. Da bambini viziati abbiamo chiesto tanto, preteso troppo e ogni giorno vogliamo di più.

Madre Natura adesso chiede pietà, ci sta supplicando di interrompere la nostra corsa verso la distruzione. Abbiamo un grande debito da saldare nei suoi confronti. Spetta a noi, per questa volta, fare il primo passo.

Meditate, meditiamo, armiamoci di profonda sensibilità e incamminiamoci!

Tanti ostacoli ma nessuna utopia.

 

 

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