Quest’anno l’organizzazione che promuove il Trieste Running Festival, che si terrà dal 3 al 5 Maggio, ha scelto di non ingaggiare atleti africani per la gara podistica.
Decisione che viene subito chiarita dal presidente della Apd Miramar(organizzazione che promuove la manifestazione), Fabio Carini : “ Basta mercimoni, quest’anno abbiamo deciso di prendere soltanto atleti europei per dare uno stop affinché vengano presi dei provvedimenti che regolamentino quello che è attualmente un vero e proprio mercimonio di africani di altissimo valore, che vengono semplicemente sfruttati e questa è una cosa ache non possiamo più accettare”.
Gli organizzatori continuano a difendersi dalle innumerevoli accuse di razzismo, che provengono in primis dai social, sostenendo che troppe sono ormai le pressioni da parte di manager poco seri che sfruttano questi atleti e li propongono a costi bassissimi. Questo va a scapito della loro dignità e degli atleti italiani ed europei che non possono essere ingaggiati perché hanno costi di mercato.
Numerose le reazioni politiche e il segretario di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni annuncia anche di voler portare il caso in Parlamento con una interrogazione al governo: “senza vergogna. Ad una maratona a Trieste non verranno ingaggiati atleti di origine africana. Ci auguriamo che al più presto il governo risponda all’interrogazione che presenteremo nei prossimi giorni in Parlamento”.
Il Pd non tarda a pronunciarsi: “epurazione e razzismo”.
Il vicepremier Di Maio: “una follia”.
Sul caso interviene anche il sottosegretario con delega allo sport Gianclarlo Giorgetti: “ Sbagliato escludere gli atleti africani. Non è così che si risolvono i problemi. Ma attenzione perché il malessere esplosoa Trieste nasconde l’ennesimo sfruttamento, quelli che chiamo scafisti dello sport. Aprirò subito un’indagine interna per quanto riguarda le mie competenze. Ascolterò tutte le parti in causa per fare chiarezza”.
La Federazione Italiana di atletica leggera inform ache la Procura federale ha aperto un’inchiesta volta ad accertare i fatti ed eventuali violazioni alle proprie norme commesse da tesserati o società affiliate.