Può capitare di vedere una pianta in terrazza o in giardino che perde vitalità, colore che, lentamente sembra spegnersi. Le cause indubbiamente posso essere molteplici: cattiva cura, eccessiva o scarsa irrigazione, esposizione alla luce solare errata, mancanza di sostanze nutritive nel terreno, ma anche la presenza di organismi patogeni sulla pianta o, peggio, all’ interno del vaso sotto terra. Il perché sia peggiore questa ipotesi è semplice da intuire: essendo sotto terra il problema non è di facile diagnosi ma, nella maggior parte dei casi, esplorando con una piccola zappetta, ci si renderà conto di un groviglio di radici sottili e forti intervallate da dei “palloncini” a forma ovoidale, turgidi e umidi.
Si tratta del lavoro nocivo dei nematodi galligeni sulla pianta. Sono parassiti polifagi molto pericolosi, diffusi un po’ ovunque che infestano specie differenti, tra cui le piante.
I nematodi appaiono di forma cilindrica e sezione trasversale e sono estremamente numerosi in natura, basti pensare che ne esistono circa 20.000 specie conosciute; essendo vermi dotati di una cuticola spessa e pluristratificata, riescono a vivere in diversi habitat, tra questi, indubbiamente il terreno.
Questa caratteristica morfologica fa si che riescano a infestare le piante sfruttando condizioni particolari di terreno e clima, e prendendo il sopravvento sulle stesse, rinforzandosi. La loro azione si esplica in modo molto semplice, poiché sono attirati da terreni definiti “stanchi”, cioè impoveriti a livello di sostanze nutritive. I parassiti si annidano nelle radici delle piante, pungendo i loro tessuti e succhiandoli; in questo modo le piante non riescono ad avere una crescita corretta, e tendono a mostrare un aspetto avvizzito a livello fogliare.
L’insorgere della parassitosi rende la crescita delle piante estremamente difficoltosa, e anche la relativa eradicazione non è una cosa semplice da ottenere.
Nel terreno si rilevano i maschi e le larve di seconda età, le femmine invece vivono nella radice e producono un ovisacco gelatinoso pieno di uova; in presenza della pianta ospite, le larve penetrano dall’apice della radice e lì svolgono l’intero ciclo di sviluppo, inducendo la formazione di cellule giganti nelle quali vivono e si alimentano, causando all’esterno delle iperplasie (proliferazioni cellulari) ed ipertrofie dette “galle”, molto evidenti in profondità della pianta a livello della radice.
La condizione ambientale favorevole è rappresentata da temperature estive, infatti l’insorgenza del patogeno si ha nel periodo appena dopo la primavera, mentre in inverno non si ravvisa alcuna manifestazione a causa della quiescenza delle uova e della morte delle larve; talvolta però permangono grazie ad una migrazione in profondità anche fino a 80 cm, alla ricerca di condizioni migliori per sopravvivere.
I sintomi di un attacco patogeno di nematodi galligeni alla pianta consistono generalmente in un deperimento graduale della stessa, dovuto essenzialmente al deterioramento del sistema linfatico con la presenza delle galle che alterano la morfologia della radice ed il corretto nutrimento della pianta; quest’ultima, malnutrita, stenta a crescere e a svilupparsi, tende ad appassire e ad ingiallire nelle ore più calde della giornata e, nei peggiori casi, muore prematuramente.
Inoltre la presenza dei nematodi nella pianta, la espone all’ attacco di altri patogeni come funghi ed infezioni.
La migliore arma contro i nematodi è indubbiamente la prevenzione, con la strategia di mantenere sempre il terreno ricco di sostanze organiche, in particolare di azoto, forte deterrente alla presenza o meno del patogeno; a tal proposito è opportuno utilizzare fertilizzanti che ripristinino la componente organica del terreno per aiutare la flora batterica che si forma successivamente, a bloccare e contenere lo sviluppo dei nematodi, normalmente molto celere.
Vi sono anche piante soprannominate “trappola” che li attirano e li bloccano al loro interno, ma non sempre però si dimostrano efficaci e risolutive. Ugualmente poco incisivi risultano essere infusi di vario tipo e funghi o batteri antagonisti dei vermi.

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