Incrementare il turismo in modo alternativo, rilanciando le opportunità territoriali. Questo il concetto del Local Expert rappresentato in Sicilia da Pierpaolo Cuminale, di 29 anni, catanese.
Il progetto, a cui la startup siciliana SiciLife, fondata nel 2018, lavora già da mesi rappresenta il primo marketplace delle esperienze siciliane. Un progetto che vuole rispondere alle nuove esigenze di pianificazione dedicata all’utente.
“Crediamo fortemente che questo momento di crisi rappresenti per il settore turistico una grande opportunità– racconta Tony Cirnigliaro, CEO&Founder di SiciLife-. Il modello turistico può usare queste settimane per ripensarsi e integrare i servizi digitali come parte fondamentale dell’incontro e dell’esperienza utente. Noi siamo già avanti poiché lavoriamo a questo progetto da circa un anno e, paradossalmente, questo è il momento più interessante per lanciarlo: non ci sono certezze, ma sono cadute anche tante barriere costituite dai big player di mercato: adesso è davvero possibile ricostruire il modello turistico sulle esigenze del cliente e su una visione esperienziale, che la nostra terra ben supporta grazie alle sue molteplici offerte paesaggistiche, culturali, storiche e naturalistiche”.
Il progetto rappresenta un’opportunità anche per gli stakeholder del mondo del turismo, quali alberghi, b&b, case vacanze, aziende agricole.
Sono già più di 60 i partner registrati all’interno del marketplace di SiciLife che parte dal digitale, dall’esperienza multimediale per arricchirsi della componente umana dei Sicily Local Expert.
L’obiettivo è quello di selezionare 20 giovani imprenditori turistici, in collaborazione con Portale Sardegna e Italianway; i candidati selezionati saranno referenti di una rete di appartamenti e case vacanze, ma anche punti nodali per l’emersione degli attrattori turistici latenti, così da contribuire alla costruzione dei Dynamic Smart Packaging, veri e propri itinerari di viaggio esperienziali. Si tratta a tutti gli effetti di una nuova professione.
“I Local Expert – sottolinea Tony Cirnigliaro– saranno figure centrali per lo sviluppo del turismo della nostra isola, ma soprattutto per la formazione di una rete reale che ad oggi manca”.
“Siamo partiti da un’analisi puntuale dei flussi turistici – continua Tony Cirnigliaro – con particolare attenzione a quelli internazionali e dei punti di debolezza che chi arriva trova in Sicilia. Tra questi c’era soprattutto scarsità di informazione – frammentaria e parziale – ma soprattutto una segmentazione dei percorsi siciliani. Crediamo che la rete non sia un organismo astratto ma che vada costruito realmente sul territorio anzitutto attraverso la formazione di una visione comune: noi lo facciamo anche attraverso i Local Expert”.