I cittadini, come di consuetudine annuale, sono chiamati al pagamento dei tributi locali. L’Amministrazione comunale, durante la pandemia da covid 19, ha chiesto ai cittadini un ” piccolo sforzo ” facendo affidamento al ” senso di partecipazione e di sostegno alla comunità”,  sollecitando, dunque, il pagamento dei tributi in modo tale da non perdere l’incasso, malgrado le difficoltà vissute, che tutti conosciamo, eccetto gli esercenti ai quali è stata ” concessa ” una sospensione, non l’annullamento. Damiano De Simone, Presidente della Consulta Civica di Siracusa, ne da la notizia, denunciando una gestione pubblica ben lontana dai problemi della comunità cittadina, nei vari ambiti, a partire dal non tenere conto del disagio economico già esistente dapprima dell’epidemia e aggravatosi dopo. Quest’anno, l’arrivo improvviso di cartelle Tari a tutti gli esercenti con relativa richiesta di pagamento riferitasi agli anni 2020 e 2021, oltre all’anno in corso, e gli altri pagamenti tributari già versati. De Simone commenta :” Una stangata che descrive l’inclemenza di questa Amministrazione, che sembra aver dimenticato il dramma economico che recentemente ha colpito in particolar modo il commercio locale facendo vittime e superstiti, ancor oggi in serie difficoltà. Un aggravio che poteva essere evitato a tutti i cittadini, se solo l’Amministrazione comunale avesse tenuto conto del “Fondo per l’esercizio delle funzioni fondamentali degli enti locali”, istituito dal D.L. n. 34 del 2020 (c.d. decreto Rilancio) dal Governo nazionale con una dotazione di 5,2 miliardi per il 2020, e 1,5 miliardi per il 2021, e grazie all’art. 13 del D.L. 4/2022, che sblocca l’utilizzo degli avanzi delle risorse anche per il 2022, al fine di assicurare a comuni, province e città metropolitane le risorse necessarie per l’espletamento delle funzioni fondamentali in relazione alla possibile perdita di entrate locali connesse all’emergenza epidemiologica da Covid-19. Fondo al quale il Comune avrebbe potuto accedere presentando richiesta con allegata certificazione obbligatoria volta ad attestare che la perdita di gettito sia riconducibile esclusivamente all’emergenza Covid-19, e non anche a fattori diversi non correlati al periodo pandemico. Ma, a quanto pare, è stata scelta la strada più corta e più facile: far pagare tre anni di tributi accumulati direttamente agli esercenti, e a tutti i cittadini a cui è stato chiesto di fare “un piccolo sforzo”. ” Conclude infine Damiano De Simone:” Se così non fosse, invece, invitiamo l’Amministrazione comunale a motivare le richieste di pagamento avanzate ad oggi, ed informare come intenderà rimborsare i contribuenti di tre anni di versamenti “anticipati” . “

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