Pasqualina Morana, una donna apparentemente come le altre, vive tra Pachino e il Kenya, dove, attraverso l’associazione Jua Yetu (il nostro sole) https://www.juayetu.com/ nata nel 2017, partecipa al sostentamento di una scuola “Mamma Rossana” all’interno di uno dei più poveri villaggi kenioti. Durante la permanenza a Pachino, si dedica, non solo al suo lavoro, ma anche alla creazione di borse all’uncinetto, alla vendita di calendari e si fa promotrice di adozioni a distanza per devolvere tutto il ricavato all’associazione.
La Morana racconta: “Alessandra Baiocchi, una donna romana molto attiva nell’ambito del volontariato, perde la madre, riceve un’eredità e decide di impiegare la somma in Kenya, in un villaggio molto povero, dove istituisce una scuola nel 2015, che prende proprio il nome della madre, Rossana. Nel 2017, durante la mia prima vacanza in Kenya, mi rendo conto che c’era molto da fare, il mio volontariato e il mio fare del bene a Pachino era niente in confronto a quello che avrei potuto fare in Africa, ho contattato Alessandra ed ho iniziato il mio percorso. Aiutare questi bambini mi permette di dargli un futuro, qui i ragazzini vengono sfruttati da noi occidentali nei vari resort che nascono come funghi. Sento di aver fatto la scelta giusta, ho capito il valore della vita e quanto sono fortunata e ho compreso che un bambino non è definibile tale quando trasporta ingenti carichi di acqua e fasci di legni sulle spalle per accendere il fuoco a piedi nudi, quando sono in Italia, una parte di me resta qui con loro”.
Per fortuna esiste ancora chi crede che aiutare chi ne ha bisogno può fare la differenza, che pensa ancora che ci sia una speranza per ripartire, che lo sfruttamento e l’abbandono non sono condizioni accettabili solo perché distanti dalla nostra realtà.