Si è conclusa ieri la prima delle tre giornate dedicate all’evento “Le contrade dell’Etna 2023” rivolto ai vini del territorio e giunto alla sua XIV edizione, la kermess vanta un’eco con risonanza sempre più vasta. L’edizione di quest’anno ha visto la partecipazione di 106 cantine etnee. Nella sala Jabil del Picciolo golf resort a Castiglione di Sicilia, giorno 15 aprile, aprono le danze il direttore di “Cronache di gusto” Fabrizio Carrera e il sindaco Antonio Camarda ringraziando pubblicamente il compianto Andrea Franchetti, per aver ideato, dal suo incondizionato amore verso la produzione di vini, l’evento stesso e tutti gli imprenditori pionieri vinicoli dell’Etna che, nonostante l’esiguo successo iniziale, hanno creduto nella loro impresa. Segue l’intervento commerciale ed economico del professore di scienze Economiche, Aziendali e Statistiche dell’università di Palermo, Sebastiano Torcivia, con la sua analisi commerciale sui vini etnei e sugli elementi prioritari che ne determinano il prezzo: confronto con la concorrenza, valore percepito dal cliente, costo di produzione e distribuzione.

I main sponsors dell’evento sono l’azienda Liquigas e la Banca di Credito Cooperativo di Pachino. Dario Mastromazzei, responsabile delle vendite di Liquigas, azienda leader di mercato nel settore dei bio combustibili, spiega come sia necessario il passaggio al bio per le emissioni limitate di CO2 e polveri sottili a parità di potere calorifero, suggerisce proposte innovative per il futuro con particolare attenzione alla sostenibilità ambientale; durante il suo intervento, si complimenta con gli imprenditori vinicoli etnei perché il loro prodotto rappresenta la punta di diamante dell’esportazione mondiale e consiglia soluzioni sostenibili e affrontabili senza danneggiare il territorio. Mastromazzei invita il sindaco di Castiglione di Sicilia alla sostenibilità del territorio e si propone pubblicamente come partner. Segue l’intervento del Dott. Danilo Trabacca, responsabile Area Territoriale Mercato Centro-Ovest presso Iccrea Banca Spa, riguardo le BCC sul territorio nazionale che rappresentano il più alto rating di sostenibilità investendo il 25% del loro guadagno nel settore dell’agricoltura, non a caso nascono come Casse Rurali ed Artigiane offrendo risposte all’avanguardia su tutte le esigenze di finanziabilità del ciclo produttivo: dal semplice mutuo agrario, ai finanziamenti strutturati, al rilascio di mini bot, fin ad una recente innovazione introdotta dal legislatore che è rappresentata dal pegno rotativo per facilitare le aziende che hanno esigenze di stoccare e invecchiare il prodotto per valorizzarne le caratteristiche. A condividere il proprio punto di vista è anche il dott. Massimo Sena, imminente Direttore Generale della Banca di Credito Cooperativo di Pachino, dichiarando che la banca, da quando è nata, ha reso possibile la realizzazione dei sogni di innumerevoli famiglie, di piccoli agricoltori e anche di imprenditori locali su cui la stessa ha creduto ed oggi sono delle notevoli realtà. Dal 2019 la banca fa parte del gruppo Iccrea e, se da un lato potrebbe perdere l’essenza della banca/famiglia, dall’altro, permette di concedere servizi che prima non era possibile offrire. La nuova direzione, nonostante la difficoltà di coniugare la storia della banca con il continuo e feroce processo di modernizzazione, vuole continuare ad essere presente attivamente e tradurre ancora in realtà, i progetti di coloro che intendono investire sul territorio. https://www.bccpachino.it/

A dare un’impronta innovativa e originale è l’azienda Orygini, Luca Catania, uno dei tre soci fondatori, spiega la loro proposta di Cantinamento Sottomarino Subacqueo per affinare i vini in fondo al mare nell’area marina protetta Isole Ciclopi: “dal ventre del Vulcano Etna, alle profondità del mare dove i nostri vini si arricchiscono di sfumature inedite grazie alle vibrazioni vellutate degli abissi e ai suoni ovattati”

A concludere la rassegna sarà l’imprenditore di fama internazionale Oscar Farinetti, intervistato dal giornalista del Corriere della Sera, Alessandro Trocino. Farinetti, ex prorpietario della catena di distribuzione Unieuro e fondatore dell’attuale catena Eataly, spiega la sua intenzione di investire sui vini dell’Etna.

 L’Italia vende gioielli, abbiamo prodotti d’élite, siamo all’avanguardia, pensate che il 47% di aziende bio, a livello mondiale, sono in Italia, bisognerebbe coltivare tutto in biologico figuratevi che nelle mie aziende utilizziamo esclusivamente trattori a biometano. Quando vedo le pale eoliche, sogno, sono meravigliose mi fanno pensare a Don Chisciotte! L’Italia è il paese più biodiverso al mondo con un’offerta di eccellenze straordinaria ma l’italiano al ristorante ordina sempre “il solito“, abbiamo ancora troppa chiusura verso le scelte innovative. Attualmente stiamo assistendo ad una grande crescita dei vini dell’Etna, ma non dobbiamo dimenticare che il numero di ettari coltivati un secolo fa era 80 volte superiore, ancora siamo lontani dall’obiettivo ma il futuro è in crescita, il futuro è dei “vini dimenticati”, il nerello mascalese, che io adoro, è uno dei vini rossi più importanti al mondo. Invito i produttori a impostare un certo limite di produzione e mantenere un giusto livello dei prezzi. Imprenditori etnei, provateci e chissenefrega se non ci riuscite, provateci!

 

Seguono la Convention le masterclass per giornalisti con assaggi dei vini di tutti i versanti dell’Etna: versante Meridionale, versante Nord e versante Est, con i suoi bianchi equilibrati, armonici e intensi di annate successive alle difficili 2017 e 2018 che a causa della siccità e del caldo torrido, hanno evidenziato un deficit nella produzione.

 

 

Il prestigio crescente delle etichette, la grinta post Covid, la richiesta di eccellenze vinicole nel territorio nazionale e internazionale, ha fatto si che il vino etneo stia assistendo ad una esponenziale ascesa scaturita dalla passione e dal duro lavoro dei suoi imprenditori. Come dice Oscar Farinetti: “Il vino è una figata”!

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