Damiano De Simone, presidente della Consulta Civica di Siracusa ed uno dei papabili candidati alla poltrona di primo cittadino per le prossime amministrative di Siracusa lancia la sua idea di retribuzione dei Consiglieri Comunali.
“Senza perderci nella demagogia, a dispetto di chi proclama tagli agli stipendi, dimezzamenti o, addirittura, rinunce, noi crediamo che il ruolo politico va retribuito, ma con un criterio ben preciso a tutela dei principi di legalità e produttività dell’eletto. Abbandoniamo l’idea dei gettoni di presenza che hanno causato la famosa emorragia di spesa indicata nello storico caso “Gettonopoli”, ed iniziamo a parlare di stipendio vero e proprio. Una retribuzione fissa, perché chi “sale” deve andare a lavorare, non a rincorrere i gettoni. Il problema dei gettoni è che ogni presenza segnata in commissione consiliare garantisce “tot” euro. Consideriamo che ogni giorno sono convocate più di una commissione, quindi svariate convocazioni durante la settimana. Ciò comporta, come dimostrato da verbali la presenza in più commissioni possibili da parte di un certo numero di consiglieri la cui preoccupazione è stata quella di firmare la presenza a discapito della produttività, molto spesso sacrificata. Un delta negativo nel rapporto tra presenza e produttività. Vedasi l’inviluppo amministrativo e la conseguente qualità sociale molto al di sotto della media” questa la proposta di De Simone il quale continua affermando che: “Il Consigliere Comunale ha il diritto, il dovere ma soprattutto la responsabilità di difendere gli interessi collettivi negli ambiti ad Esso competenti, pertanto riteniamo necessario invertire fattivamente il punto di vista dell’Eletto, cioè portarlo a puntare sulla produttività collettiva e non alla propria tasca”.
La soluzione prospettata da De Simone è semplice e prevede l’abbandono dell’idea di “gettone di presenza”, ma l’applolicazione di un “fisso” mensile, da calcolare ” e fissare, quindi, una soglia di produttività mensile al di sopra della quale gli si riconosce un premio di produttività. Al di sotto, invece, una sanzione pecuniaria” conclude De Simone